Inizio questo nuovo blog con un articolo riguardante uno dei luoghi a me più cari dietro casa, il Monte Maniva, la mia scuola, il mio "campo" di pratica fin dagli albori fotografici, oltre dieci anni fa.; negli ultimi tempi non sono stato particolarmente attivo sul recente blog storico che gestisco da svariati anni e la decisione di trasferire man mano tutte le storie sul sito web è stata presa per facilitare la visione ed ottenere per voi una navigazione facile senza essere rimbalzati di qui e di la!
Abitualmente mi reco sui pendii del Monte Maniva e ovviamente porto sempre con me la mia fidata fotocamera per catturare ogni momento degno di nota....oramai dopo anni e anni di scatti uno potrebbe ritenersi soddisfatto e cambiare luogo, ma non è così per me e penso che debba essere così per ogni fotografo, quando un luogo parla attraverso i momenti e la luce e ogni volta è sempre diversa.
L'autunno in Maniva è un momento magico caratterizzato dalla trasformazione del paesaggio, i colori cambiano e tutto si fa più giallastro con note di arancione rendendo surreale la scena; è ancora vivo il ricordo di un'escursione presso il Bivacco Grazzini dopo una forte grandinata che ha imbiancato tutto il paesaggio quasi fosse già giunto l'inverno.
Durante quella giornata la luce è stata incredibile, con continui giochi di nuvole, ombre e lame di luce. ... non scorderò le lotte con le capre per accaparrarsi il posto a sedere e le coccole post pranzo visto la loro curiosità; quella giornata terminò con un tramonto incredibile al "vecchio scarpone", un sasso rinominato tale per via della sua stramba forma:
L'inverno 2015, come oramai gli ultimi inverni, è stato abbastanza strano e decisamente caldo, quindi la neve era un bene di lusso raro e tanto sperato; quindi non appena una piccola "spolverata" si faceva largo tra il caldo ed il sole non restava che approfittarne per godersi un pò di fresco, anche se le prime nevicate non sono state decisamente consistenti: