Andrea Pettinari Photography
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VAL D'ORCIA - Dicembre 2016

7/22/2017

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          Oramai per me la Val d'Orcia è diventato un classico intramontabile, uno di quei luoghi dove non vai solo per scattare, ma per rilassarti, per goderti la "bellezza" del paesaggio; negli anni ho trascorso parecchio tempo ad esplorare questa splendida valle Toscana e come me un milione di altri fotografi ... ma tralasciano la foga iniziale che porta a scattare le solite fotografie da cartolina, con il tempo ho imparato a visitare questo luogo senza l'intento di scattare ... pare strano, ma dopo aver visto e rivisto gli stessi scatti e complice un periodo della mia vita in cui ne ho avute piene le "cosiddette", nauseato dagli pseudo "tutti fotografi" moderni in cui conta solo l'apparenza e lo stupore di uno scatto ultra post prodotto, piuttosto che viversi l'ambiente e ricercare la "vera luce", mi sono diretto in solitaria in Val d'Orcia durante un insolito Dicembre caldo e soleggiato per vivermi tre giornate di pace e vagabondaggio in auto.
La decisione è quella di non scattare se non strettamente necessario, come avere una vecchia fotocamera a pellicola con a disposizione pochi scatti; ed è quando prendi queste decisioni che capitano per pura fortuna situazioni di luce eccezionali. La sveglia di prima mattina ad ammirare le prime luci del mattino ha portato i suoi frutti quando una leggera nebbia e foschia ha donato un'atmosfera magica ... e quando queste nubi si sono incontrate con i primi raggi del sole il tutto è esploso in una sinfonia di colori e giochi di luce incredibili:



gran parte di questi tre giorni, come detto prima, gli ho trascorsi a girovagare a caso in auto tra le numerosissime vie sterrate ... e gira e rigira mi sono ritrovato a Bagni San Filippo, oramai una meta immancabile e sicuramente perfetta per l'inverno vista l'assenza del turismo primaverile e i fumi che si innalzano maestosi a contatto con l'aria fredda. Questa location termale a cielo aperto d'inverno è un paesaggio alieno:



Infine, tra i miei numerosi giri, ho esplorato tutte le strade che portano al Monte Amiata, scoprendo un lato della Val d'Orcia che prima d'ora non avevo mai considerato; selvaggio, evocativo, fatto di fitte foreste che d'autunno devono essere fantastiche e radure con alberi solitari a far la guardia. Sicuramente un posto da esplorare nel periodo giusto per scatti degni di nota, ma in quel momento una giornata alla guida decisamente scenica:



Title Text.

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VALLE ADAME' - weekend montano

7/18/2017

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          L'anno scorso non ho avuto modo di girare parecchio in montagna come avrei voluto, quindi quest'anno sto recuperando tutti i momenti persi approfittando appena posso per una fuga in quota; il weekend scorso sono tornato in una tra le valli più sceniche della Valcamonica: la Valle Adamè.
In buona compagnia siamo partiti e strada facendo l'idea è di una "camminata tranquilla"...ma si sa che quando il "Club Del Rischio" (rinominato così dopo varie disavventure degli anni passati) dice "tranquilla" non andrà mai così; man mano si sale, più si scopre che la giornata è incredibilmente perfetta e subito un Rifugio Lissone ed un'incantevole valle si presentano maestosamente ai nostri occhi:



La camminata procede lenta e pacifica, fino a quando non raggiungiamo la meta per la notte, la Baita Adamè; l'idea iniziale è quella di avviarci verso il fondo valle per poi capire quanta voglia abbiamo di salire al Bivacco Ceco Baroni, costruito a 2800mt circa ... e per di più abbiamo intenzione di lasciare gran parte del peso al rifugio per camminare più agilmente.
Bene. ... nulla di tutto ciò ... dopo aver guardato il mio GPS noto che poco dopo il rifugio vi è un sentiero che porta al "vicino" Passo Porta, quindi per non percorrere km in più decidiamo di tentarla.
Ovviamente qua inizia la parte divertente, quella che trasforma la "passeggiata" in "camminatona distruttiva", facendoci passare da prima per un sentiero in fortissima pendenza e mal segnalato e dopo per una sassaia dove non esiste più sentiero, ma solo il nostro equilibrio.
Come se tutto ciò non bastasse il sole ci ha accompagnato "calorosamente" per tutta la durata della camminata, ustionandoci per bene; ma il bello della montagna è questo, faticare per poi arrivare alla cima e godersi lo spettacolo. E così abbiam fatto, dopo 1200mt di dislivello siamo giunti allo scenico Passo Porta, teatro di battaglie della Prima Guerra Mondiale e ancora segnato dai resti delle baracche e costruzioni belliche.



Oramai si è fatta una certa ora, ma il meteo è ancora perfetto. ... al contrario del giorno seguente, durante il quale sono previsti temporali; facciamo dunque ritorno al rifugio lungo un'infinita discesa. Alla fine raggiungiamo la meta e si trascorre una buona serata fatta di incontri, chiacchierate e partite di scala 40! Alla fine si va a nanna, distrutti, ma felici.

La notte porta con se un sacco di pioggia, ma la mattina è una grande sorpresa, perchè il maltempo previsto ha anticipato di gran lunga lasciando spazio ad un'altra giornata di sole, disegnata dalle nubi in forte movimento. Si decide dunque di ritornare pian piano verso l'inizio valle ammirando l'incredibile paesaggio mattutino:



Durante tutti gli anni precedenti trascorsi ad esplorare la valle non ho mai ammirato una mattina così splendente e scenica; decidiamo quindi di proseguire oltre il Lissone per seguire alcuni tratti del Sentiero N°1, che a prima vista sembra seguire la costa della montagna senza alcuna difficoltà ... beh, anche su questo ci sbagliamo e finiamo in un breve tratto esposto dove si attraversa un torrente scosceso. Ovviamente non posso che fermarmi e scattare !!!


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Ahimè le nuvole iniziano a diventare sempre più insistenti e per evitare la pioggia facciamo dietrofront e scendiamo a valle per dirigerci verso Temù, direzione Museo della Guerra Bianca (consigliato vivamente) per non far rimanere la visita del giorno prima solo una passeggiata di piacere, ma anche una memoria verso chi su quelle aspre vette ci ha lasciato la vita in condizioni inimmaginabili.
Non contenti di queste due intense giornate, il ritorno lo facciamo attraversando il Passo del Vivione, il quale si rivela una piacevole scoperta (sono sincero, non l'avevo mai visitato) e ci regala un ultimo spettacolo tra le nuvole per poi fare realmente ritorno a casa ... e crollare nel letto!!!


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FORESTE CASENTINESI - Settembre 2016

7/4/2017

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Tanta grande curiosità mi ha spinto a visitare queste incredibili foreste, sicuramente nel periodo sbagliato, ma l'unico disponibile in quel momento (l'autunno inoltrato è la stagione migliore, la più evocativa); molti amici amandi della fauna ed avifauna mi hanno descritto queste foreste come magiche, piene di vita e capaci di farti perdere tra l'infinità dei loro rami.
Partiamo quindi in tre e ci addentriamo sempre più tra le strade tortuose del luogo fino a raggiungere un Hotel dispero tra i boschi ... sembra l'inizio di un film horror ... in realtà trascorriamo due piacevolissime giornate, sia per l'accoglienza del personale, per il superbo cibo e per l'incredibile natura.
Il periodo è quello del famoso "bramito" del cervo e ne approfittiamo la mattina per andare a "caccia" di immagini ... ma riusciamo solamente ad evitare due enormi cinghiali che per fortuna non ci hanno visto ... meglio continuare a fare i paesaggisti!!!
Non vi è molto da raccontare perchè i luoghi sono praticamente molto simili tra loro e l'unica cosa da fare è camminare perdendosi tra l'intricato labirinto di alberi fitti ed ammirare qualche debole raggio di sole che filtra e rischiara il bosco buio; sicuramente le visiterò nel periodo corretto, ma questa pre-esplorazione è stata decisamente interessante..
Vi lascio alla breve galleria di immagini:


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CINQUE TERRE

7/1/2017

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Febbraio 2016, dopo parecchio tempo mi decido a visitare le tanto amate Cinque Terre, incuriosito dai numerosissimi scatti visti online, quindi parto per tre giorni assieme ai cari amici fotografi Matteo ed Andrea, direzione Vernazza, presso il B&B prenotato.
Il periodo scelto è quello invernale, con l'obiettivo di starcene ben lontani dal turismo di massa estivo e goderci questi fantastici borghi solo per noi ... ovviamente l'altra faccia della medaglia è il maltempo (che in realtà fotograficamente aiuta), il quale crea costantemente allerte meteo che potrebbero causare frane da un momento all'altro ... e difatti Vernazza ci accoglie con tutte le vetrine chiuse e barricate alla base.
Da subito ci accorgiamo che le "passeggiate" sono decisamente ripide ed ogni paesino è un sali-scendi unico; dopo aver sistemato le valige ci avventuriamo per le vie di Vernazza in compagnia di nubi grige e minacciose; percorriamo ogni via possibile ed una piccola passeggiata presso il vicino sentiero ci porta ad immergerci in un territorio fatto di rocce e fichi d'india.
Giunge il calar del sole ed ognuno prende posto per immortalare al meglio il giorno che se ne va, rimanendo a tu per tu con il mare che pian piano diventa sempre più agitato.



Il mare si trasforma pian piano e da agitato diventa particolarmente burrascoso con venti alquanto forti ed imprevedibili ... proprio quello che ci voleva per realizzare qualche scatto interessante!
L'alba a Vernazza non è delle migliori, quindi ci spostiamo in auto tra le ripide strade montane e raggiungiamo Manarola, altra piccola perla delle Cinque Terre; camminiamo tra le sue vie, i sentieri e le strade, fino a quando non mi avventuro all'interno del piccolo porto per cercare di realizzare qualche scatto "immerso" nella tempesta, prendendo qualche onda:



Il tempo man mano peggiora sempre più, la giornata non è proprio "gentile" con noi e inizia pure a piovere, quindi ci spostiamo alla vicina Riomaggiore per realizzare gli ultimissimi scatti della giornata per poi scappare dalla pioggia imminente:



.La giornata seguente sembra essere più clemente ed un'alba serena a Vernazza ci da il buongiorno giusto per un nuovo giorno all'insegna del sereno e ... de vento!!! Ci spostiamo alla vicina Corniglia, la quale dall'esterno non è niente di che, rispetto ai suoi "vicini di casa" molto scenici, ma una volta giunti tra le sue vie si trasforma in uno spettacolo unico fatto di infiniti spunti fotografici. Trascorriamo la pausa pranzo su di una terrazza ad ammirare le immense onde che si infrangono sulla scogliera a strapiombo sotto i nostri piedi.
Infine ci spostiamo più in basso, a livello mare, presso un piccolo porto solcato da immense onde ... gli scatti non rendono decisamente giustizia.



Terminata la mezza giornata tra Corniglia e dintorni ci spostiamo per l'ultimo tramonto presso Manarola, un classico, ma sicuramente incantevole da ammirare.
Il tramonto segna la fine di questi tre brevi giorni alla scoperta di una tra le più conosciute bellezze Italiane.


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CASCATE DEL DARDAGNA - Autunno 2015

6/29/2017

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L'autunno presso questo magnifico luogo, le Cascate del Dardagna, sull'Appennino Bolognese, mi ha da sempre affascinato, ma  prima d'ora non ero mai riuscito ad ammirarlo, quindi ho colto l'occasione di un paio di giornate libere, assieme ad altri tre cari amici fotografi, per immergerci nelle splendide foreste di aceri.
Il primo giorno è stato più per il viaggio, dato che la disponibilità era dal pomeriggio in poi, quindi abbiamo approfittato dei magnifici giochi di luce che illuminavano una splendida torre di avvistamento per poi lasciare la location e sistemarci presso il piccolo B&B a Lizzano in Belvedere:



E senza nemmeno saperlo veniamo accolti dalla sagra dei Funghi e del Tartufo. .... beh, come non approfittarne con una squisita cena in compagnia? Detto fatto!!
La giornata seguente è un mix di emozioni contrastanti ... felicità, per l'autunno nel pieno del suo splendore ... sconforto, per le insistenti piogge, a tratti diluvi, che puntualmente ci "inondano" rendendo il tutto molto più complicato.
Tralasciando questo ultimo particolare, la foresta ha dato spettacolo sfoggiando tutti i suoi migliori colori, dal verde all'arancione.; il silenzio interrotto solamente dal rumore della pioggia, le foglie mosse dal vento ed una timida lama di luce ogni tanto, hanno caratterizzato un ambiente carico di emozioni.



L'altra parte di foresta che mi ha affascinato sono stati i numerosissimi particolari, alcuni catturati attraverso lo spettacolare Canon MP-E 65mm, un obiettivo macro dalle possibilità infinite, di difficile utilizzo, ma capace di regalarti ottimi scatti di un mondo parallelo a noi.
Oltre a questo i numerosi scorci che il bosco offre sono sicuramente piacevoli colpi d'occhio!



Questa breve, ma intensa esperienza, termina con i nostri vestiti e fotocamere "fradice" a pranzo presso un ristorante del luogo, accanto ad un gruppo di fotografi tra cui spicca "l'espertone" di turno che commenta gli scatti a tutti come se glielo avessimo chiesto, dispensando consigli abbastanza inutili a mio parere, visto che le capacità fotografiche le avevamo tutti e secondo la mia visione ognuno deve percorrere la propria strada, compiendo errori e creandosi un proprio stile!

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MANIVA - l'inverno 2015

6/29/2017

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          Inizio questo nuovo blog con un articolo riguardante uno dei luoghi a me più cari dietro casa, il Monte Maniva, la mia scuola, il mio "campo" di pratica fin dagli albori fotografici, oltre dieci anni fa.; negli ultimi tempi non sono stato particolarmente attivo sul recente blog storico che gestisco da svariati anni e la decisione di trasferire man mano tutte le storie sul sito web è stata presa per facilitare la visione ed ottenere per voi una navigazione facile senza essere rimbalzati di qui e di la!

Abitualmente mi reco sui pendii del Monte Maniva e ovviamente porto sempre con me la mia fidata fotocamera per catturare ogni momento degno di nota....oramai dopo anni e anni di scatti uno potrebbe ritenersi soddisfatto e cambiare luogo, ma non è così per me e penso che debba essere così per ogni fotografo, quando un luogo parla attraverso i momenti e la luce e ogni volta è sempre diversa.

L'autunno in Maniva è un momento magico caratterizzato dalla trasformazione del paesaggio, i colori cambiano e tutto si fa più giallastro con note di arancione rendendo surreale la scena; è ancora vivo il ricordo di un'escursione presso il Bivacco Grazzini dopo una forte grandinata che ha imbiancato tutto il paesaggio quasi fosse già giunto l'inverno.
Durante quella giornata la luce è stata incredibile, con continui giochi di nuvole, ombre e lame di luce. ... non scorderò le lotte con le capre per accaparrarsi il posto a sedere e le coccole post pranzo visto la loro curiosità; quella giornata terminò con un tramonto incredibile al "vecchio scarpone", un sasso rinominato tale per via della sua stramba forma:



L'inverno 2015, come oramai gli ultimi inverni, è stato abbastanza strano e decisamente caldo, quindi la neve era un bene di lusso raro e tanto sperato; quindi non appena una piccola "spolverata" si faceva largo tra il caldo ed il sole non restava che approfittarne per godersi un pò di fresco, anche se le prime nevicate non sono state decisamente consistenti:


Il meteo caldo ha quindi permesso di avventurarsi in alta quota senza alcun problema e soprattutto senza attrezzature invernali anche in notturna, per ammirare le stelle in tutto il loro splendore, a tu per tu con l'universo; quella notte la ricordo come se fosse ieri ... la pila frontale, il giorno che pian piano lasciava spazio al buio e la notte, in vento che fischiava tra le rocce ed infine l'arrivo, un bagno di stelle ed un cielo limpidissimo:



Beh, bello direte? Avere temperature miti anche d'inverno permette di svagarsi senza temere troppo le rigide temperature tipiche della zona. ... totalmente sbagliato ... la natura ha subito un brutto colpo a causa di questa anomalia, svuotando pian piano le falde acquifere e minacciando le risorse idriche per l'anno seguente; oltre a questo si è creata una situazione pericolosissima, fatta di vegetazione secca e venti forti ... situazione che ahimè è stata un pretesto di qualche "testa calda" per appiccare incendi dolosi in modo da creare nuove zone verdi per la primavera ed attirare prede da cacciare. Inutile dire quanto queste cose mi facciano incazzare, ma si sa che la mamma degli stupidi è sempre incinte, quindi ho trascorso parte dell'inverno 2015/16 ad osservare il monte Maniva che pian piano diventava nero come il carbone e documentando un grosso incendio, quasi fosse un vulcano in eruzione:



Finalmente dopo tanta attesa, febbraio ha regalato delle ottime nevicate e la situazione si è stabilizzata regalando delle "imbiancate" decisamente sceniche; camminate all'alba e passeggiate giornaliere hanno caratterizzato le mie escursioni fotografiche nei mesi invernali:



Termina qui l'articolo, un lungo inverno riassunto in poche righe e pochi scatti, ma sicuramente ricco di emozioni; non mi stancherò mai di questi luoghi così selvaggi e primordiali, quindi preparatevi ad altri numerosi articoli e momenti fotografici!

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    Andrea Pettinari

    Da oltre dieci anni in campo fotografico, non ho mai smesso di amare Madre Natura e di esplorarne ogni singola bellezza rendendola accessibile a chiunque abbia il tempo di "viaggiare" virtualmente con me.

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